lunedì 16 aprile 2018

Marmo e granito

Il geologo Dimitri,
gran studioso di detriti,
un mattino, sul suo uscio,
si trovò un poco di muschio.
Lì per lì, così, a naso
non ci fece tanto caso:
passeggiava assai contento
e si manteneva il mento,
finché un dubbio gli passò
d'improvviso: "Ohibò!"
disse - col mento sul dito -
"ma era marmo, o granito?".
Una grande conoscenza
aveva della consistenza
di ogni pietra e sassolino
anche quello più piccino:
e di marmo, ne era certo,
il suo uscio era coperto.
Ora, tra marmi e graniti,
sapeva bene Dimitri,
quale sia la differenza:
uno ha i buchi, l'altro è senza!
Non c'è pianta né foresta
che, per quanto sia modesta,
per la vita si contenti
di un lastrone, pori assenti,
liscio e senza nutrienti!
Questo il muschio non lo sa:
e chissà perché sta là!

sabato 13 gennaio 2018

Suono modulato

Le varietà più belle di noi
sanno fare suoni molto varii
e personali
e se siamo uccelli
con quello che hanno da fare gli uccelli
tanto vale passare
la vita a comporre
un suono
per riconoscerci.

giovedì 11 gennaio 2018

Glance1

Passo davanti alla cassa per uscire. In realtà attraverso la coda per la cassa, trasversale, cercando un passaggio. Le persone sono in fila, aspettano il loro turno con lo sguardo assente. Con gli sguardi indifferenti. Tranne uno. Un uomo abbastanza basso, di cui non so dire l'età (trentotto?) guardandosi intorno poggia per caso lo sguardo su di me. Anche io.
Ha un cappotto in lana troppo lungo per slanciare la sua statura un po' goffa. Non so se fosse blu o cammello. Un foulard in seta - o in lana? - dall'aria costosa, cinge il suo doppio mento un po' strano per la mandibola ossuta e definita. Il mio sguardo svogliato si sposta: di seguito, sulla sinistra, gli appendiabiti, la gente in fila, la collezione nuova. Anche lui si gira svogliatamente. Ma prima, con la velocità che impiegano i pensieri - quelli veloci che passano all'improvviso come i dolori intercostali - prima ancora di guardare altro i suoi occhi si accendono di qualcosa.
Nell'istante in cui guardo le grucce mi chiedo se io lo conosca. Se lui conosca me. Do un'occhiata ancora.
Anche lui. Con sguardo interattivo, sulla fronte si piega un segno di sorpresa. Immobili i capelli pettinati all'indietro, la bocca fa un cenno. Uno qualsiasi.
Mi inquieto, trovo un varco tra la gente, schivo lo sguardo. Ma il varco è per il commesso che cammina all'indietro verso di me con un grande carrello difficile da  far passare. A momenti ci inciampo. A momenti inciampa in me. Gli chiedo scusa. Forse ho fatto una gaffe. Sicuramente l'ho fatta, ma non so perchè.

mercoledì 10 gennaio 2018

La precisa sensazione

Come quando hai la forchetta a destra ed il coltello a sinistra. La precisa sensazione
di avere le cose giuste.