martedì 7 febbraio 2017

Il fiammifero Ottavino

C'è un fiammifero speciale
dalla storia non banale:
anche se di legno è fatto
forse al fuoco non è adatto;
la sua testa è normale
ed il fusto niente male
quanto al piede tuttavia
- dalla sua autobiografia - 
lui non era come gli altri,
tutti dritti, ligi ed alti.
Questi, fin da appena nato
si sentì molto ispirato
e, spostato un pochetto
del suo fusto un legnetto,
con la fine irregolare
già sapeva cosa fare:
passo passo un due tré
si sentì di far passé.
Ciò gli piacque così tanto
che ne fece un grande vanto
ne parlò con i colleghi,
ricevendo sol dinieghi,
e volendo dimostrare
ciò che lui sapeva fare
mai non smise di tener
la zampetta in cou de pied.
Se la scatola ondeggiava
il fiammifero sperava
l'occasione non mancasse
di girare sul suo asse.
Al più scarso movimento
già con grande sentimento
preparavasi affinchè
poi salisse sul piquet.
Il fiammifero Ottavino
era un grande ballerino
tuttavia non era stato
dove un ballerino nato
per natura si suppone
il suo gran talento espone:
non sapeva cos'è un palco
nella scatola in soppalco;
dentro sé però sentiva
una grande energia viva.
Se qualcuno ad una festa
strofinandogli la testa
Ottavino avesse acceso
si sarebbe un po' sorpreso
della grande esuberanza
della fiamma nella stanza.
Per fortuna mai successe
che un umano lo accendesse
e il talento fu scovato
prima d'essere bruciato:
nella vita le occasioni
fanno grandi le passioni
e a trovar la strada giusta
più la vita ci si gusta.
Capitò ad un contadino
nella scatola Ottavino
lo guardò per un momento
e gli parve un po' contento
(senza mimica facciale,
ma il suo legno era speciale:
emanava l'energia
di chi ha una maestria).
Non si mise ad indagare
lo lasciò soltanto stare.
Appoggiando Ottavino
lì di fianco all'accendino
si notò subito che
rimaneva in relevé.
Guadagnò così il diritto
di restare in piedi dritto
sulla mensola del tè
nella posa del passé.