venerdì 11 dicembre 2015

Una scorciatoia

Terrò come scorciatoia l'equilibrio che ho imparato quando studiavo male, la staticità, la fatica, quella cosa immobile e pesante che è così difficile e inutile, coi quadricipiti gonfi e in apnea, quella sensazione che si beffa della dinamica e dello slancio vitale.
E' la mia scorciatoia per quando perderò il filo. Non è bella, ma è quella che ho imparato per prima e non posso farci niente. La terrò, e la metterò via. Non mi accada mai di doverla usare. Siamo nati col movimento, è nella nostra natura. Ogni volta che rinunciamo al movimento in nome di qualche paura o tensione, perdiamo qualcosa di importante. Non bisognerebbe mai staccare la spina da un sentimento di vita e di libertà. Il nostro corpo può andare all'indietro e sbilanciarsi fino a un attimo prima di cadere. Non è giusto fare finta. Fingiamo prima di tutto con noi stessi. Uno slancio va completato ed assaporato con la sua velocità e il suo ritmo. Ogni vertebra deve piegarsi alla felicità o alla disperazione di un momento ineffabile. Avere tutto sotto controllo è ciò che può farci perdere l'equilibrio per davvero. Può diventare tutto uguale, tutto fermo. Terrò questa scorciatoia, se dovessi perdere il filo. Ogni istante in cui la userò sarà un grosso spreco. Non mi accada di doverla usare.

martedì 15 settembre 2015

Disegni qualsiasi

I disegni eccetera vanno a finire nello stesso posto delle parole: come le parole, quando sono speciali, tutti le comprano , le diffondono e le conservano, così i disegni qualsiasi vanno a finire nello stesso posto delle parole  qualsiasi: qualcuno la ha sentite diverse volte, qualcun altro le trova simili ad altri discorsi già fatti, qualcuno non le vuole sentire più. Là finiscono i disegni inutili, solo che sono di carta.

giovedì 21 maggio 2015

Le cose tristi

<gli faceva male la gola, perché le cose tristi si fermano in gola>
(Nicola Lecca - La piramide del caffè)

martedì 19 maggio 2015

Cornacchie

Praticamente ci sono dei piccionari che ogni giorno versano un pappone  di avanzi su un tombino in pineta, e i piccioni banchettano. In questi momenti si possono osservare delle meccaniche bellissime e molto interessanti. Ad esempio, in pineta ci sono principalmente quattro tipi di uccelli, in ordine di grandezza: passeri, piccioni, cornacchie e gazze. Senza contare Ciuffetta che è una calopsite e sta con me dietro al vetro della finestra. Poi ci sono tre scoiattoli e moltissime lucertole. Forse anche un rapace, perchè lo sentiamo ogni tanto ma nessuno lo ha ancora visto. Bene. Di tutto questo sistema, chi governa sono naturalmente i piccioni. A parte gli scoiattoli che siccome non c'entrano niente se ne fregano di cosa comandano i piccioni. Quindi mentre i piccioni banchettano, tolto che i passerotti aspettano solo che schizzi fuori dalla ressa una briciola o si vanno a cercare un verme per i fatti loro, le gazze e le cornacchie non possono avvicinarsi, anche se sono grandi il doppio dei piccioni. Sono terrorizzate. I piccioni, in effetti, sono tanti e sono molto prepotenti.
Un giorno però ho visto una cornacchia che planava sul gruppo dei piccioni che banchettavano. Siccome ha una bella apertura alare, loro si sono spaventati e sono schizzati tutti intorno al tombino, qualche passo indietro. La cornacchia, al centro del cerchio di fuoco, si è guardata intorno, ha preso un boccone ed è volata via. L'ho seguita con lo sguardo: aveva due piccoli che la aspettavano più in là nell'erba. Solo per questo si era fatta coraggio.
Stamattina ho visto una cosa simile, cioè, credevo che fosse simile: una cornacchia che planava sui piccioni, e questa volta erano terrorizzati. Dopo aver preso un boccone, volava via verso un cespuglio e ci poggiava tutto, ben infilato nell'erba alta. Poi tornava a spaventare i piccioni, prendeva e andava via, ma cambiava cespuglio. Ogni volta che tornava sul tombino si dava certe arie e faceva certi scatti, ma con una prepotenza da dittatore, che i piccioni sobbalzavano terrorizzati. Insomma avrà cambiato sei o sette cespugli, ha nascosto tutto dappertutto, e da quello che ho visto non ha mangiato niente. Ma nemmeno i piccioni hanno mangiato niente, perchè la cornacchia ha portato via tutto lei e sul tombino non c'è rimasto niente. Quindi ora tutti cercano cose da mangiare, come è naturale che facciano, e il cibo sta nei cespugli e secondo me non se lo ricorda neanche la cornacchia dove lo ha messo. Forse ha solo deciso che è ora di fare un colpo di stato e interrompere la supremazia dei piccioni. A volte ci vuole un po' di tempo per capire che siamo in grado di fare qualcosa.

domenica 4 gennaio 2015

Dolce sentire

Questo dolce sentire, degli odori e delle emozioni piccole, momentanee, non sono che lo specchio o l'esercizio di una vita intera, che si risolve in meno di un centinaio d'anni (cosa sono mai cento anni...), la quale vita intera è in più l'attesa o il conseguimento di un certo livello di esperienza e di bontà, attraverso le piccole conquiste (cosa sono mai...). ecco allora a cosa basta litigare, aspettando il giudizio universale (chissà quando, ma intanto) a ciascuno la sua storia personale, abbracciando le nostre cose da provare, cosa conta se poi abbiamo fatto centro, se ero un bravo lanciatore di coltelli, o se non lo sapevo. Crescere una vita e poi morire, che sciocchezza, lascia stare. Studiare, studiare, e dimenticare. A che serve, a che serve... Se non un giorno di giudizio personale, facendo nelle altezze il carpentiere ed il fornaio.