giovedì 11 ottobre 2012

L'elan vital

Lo scorrimento veloce, gli svincoli, i blocchi gialli della segnaletica che evidenziano gli angoli acutissimi del guardrail, e un arbusto, come un bonsai, si staglia sulla superficie grigia e arida. Sta lì davanti al blocco giallo con le frecce bianche catarifrangenti, un po' di scorcio, un po' obliquo, come una donna che è caduta, come se poggiasse sul fianco di un ginocchio. I rami aperti in preghiera, la leggera torsione del busto, i palmi verso l'alto. Le radici condensate, premute in una piccola zolla passeggera sul piano grigio e ruvido, o forse infilate in una fenditura dell'asfalto, e le foglie verdi di chi vuole essere vivo per forza.

Le idee hanno le posizioni

Una volta ho letto che le idee hanno le posizioni. Cioè che se ti metti disteso per terra, o se stai sul divano in un modo stranissimo con la testa penzoloni giù dal sedile e i piedi per aria lungo la spalliera, allora possono venirti in mente determinate idee. E alcune sono geniali. Poi quando ti alzi, o se ti distrae qualcuno, o cadi da quella posizione stranissima, l'idea si rompe. E se sei molto fortunato torna soltanto se ti rimetti nella stessa maniera di prima. Ma questa è una cosa che si dice così per consolarsi, in realtà non capita quasi mai. A meno che non stavi pensando molto forte. Quando si pensa ad una cosa, la si deve fare subito, sennò perde tutto. E quando non si può fare subito, noi perdiamo un sacco di cose. Come faccio io, che non scrivo :)